Arte

Fiori tra le mura
"Il linguaggio dei fiori"

Il Comune di Noale, l’Assessorato alla Cultura, La Pro Loco, in occasione della manifestazione “Noale in fiore”, hanno assegnato a Paola Volpato il compito di interpretare la mostra collettiva “Fiori tra le mura” a cui hanno aderito gli artisti : Cristina De Franceschi, Willy Pontin, Mario Maccatrozzo, Lucio Trabucco.  La rassegna è stata inaugurata sabato 14 aprile. Sulla torre delle campane è stato istallato un tulipano di 27 metri di lunghezza che l’ha trasformata in un grande fiore bianco e luminoso, visibile fin dalle città vicine , così Noale  di notte si trasforma in un grande tulipano bianco.” L’opera”,  come dice Paola Volpato “ha un valore simbolico suggerendo una luminosa energia di speranza, di rinascita della natura di un mondo troppo urbanizzato”…


Paola Volpato: Torre con tulipano

Ma simboli, eleganza, esplosione di colori,movimento, forza e sentimenti dell’animo, sono messaggi racchiusi nella natura e nei fiori, nella storia e nel mito.
L’accostamento artistico è una sintesi di momenti attraverso i quali i pittori fanno parlare i loro pennelli, la loro personalità si addice alle scelte e agli accordi cromatici.Willy Pontin ci propone i fiori lagunari,

Willi Pontin: " Frammenti veneziani"

Cristina De Franceschi le calle bianche,

Cristina De Franceschi: "Purezza"

Mario Maccatrozzo ciliegi, peschi, primule,

Mario Maccatrozzo:" Giardinetto di casa"

Lucio Trabucco privilegia le composizioni e le nature morte.

Lucio Trabucco: "Impressioni floreali"

Paola Volpato i tulipani.

Paola Volpato: "Presentimento e quell'ombra sul prato"

I fiori hanno un linguaggio proprio, così per Willy l’accostamento dei colori diventa un richiamo e un riconoscimento simbolico a Venezia, alla femminilità all’eleganza delle forme dei paesaggi, alla città di Noale a cui l’artista è particolarmente legato,

Willi Pontin: "Petali su Noale"

i colori dei fiori lagunari sono gli stessi dell’abito di Arlecchino, dei fuochi d’artificio sul campanile di Caorle. Anche nelle pintosculture associa al lavoro della natura la sua sensibilità, stilizzando elementi che accompagnano il colore del cielo con petali geometrici.

Willi Pontin: "Colori a Venezia"


Willi Pontin: "Primavera ad Asolo"

Cristina De Franceschi racconta il risveglio dell’alba e delle stagioni in un trittico dove pone le foglia all’esterno e lascia agli azzurri e ai rosa la freschezza della primavera.

Cristina De Franceschi: "Autunno Veneziano"


Cristina De Franceschi: "Flora"

Poi nel mito di Sibilla dà spazio allo sguardo femminile, tra i rami in attesa. Ma tra i fiori privilegia da sempre la calla, che dal greco Kallos significa bello e sono l’emblema della bellezza, semplice e raffinata. I Romani la identificavano con Venere. Per i greci la prima calla germinò da alcune gocce di latte materno cadute dal seno di Era, dea del matrimonio, mentre in cielo da quello spruzzo si formò la via lattea.

Cristina De Franceschi: "Sibilla"

Cristina accompagna il fiore ai volti femminili, o a composizioni in cui da sole sottolineano la raffinatezza e l’eleganza propria. In uno sfondo materico, lavorato con segni e grafi, incisioni simboliche della realtà o di idee intellettuali e sentimentali.
Mario Maccatrozzo dà risalto alla natura e alla primavera, alberi di ciliegi e di pesche fioriti, o i fiorellini del giardino,

Mario Maccatrozzo: "Angolo di fiori"

le sue primule in un angolo di passaggio verso lo studio, una riva fiorita del Brenta a Bassano,

Mario Maccatrozzo: "Lungo il Brenta a Bassano"

sono frutto dell’istintività e dell’immediatezza, e, come si dice, i fiori del ciliegio sottolineano il valore della buona educazione, il pesco l’amore immortale, le primule la giovinezza, il primo amore, la speranza di rinnovamento, quasi corrispondono alla personalità dell’artista che proprio nei colori sottolinea la giovinezza del suo animo, l’amore per l’arte, la sua disponibilità umana. Lucio Trabucco nella finestra fiorita, nelle composizioni floreali, si muove nei colori, nell’esplorazione della natura con ritmo e forza crea un senso nuovo.

Lucio Trabucco:"Fiori"

Si alternano macchie forti di contrasto, di fusione, di sensazioni ed intuizioni quasi trasognate o composizioni reali di fiori in cui la delicatezza di uno sfondo azzurro, lascia spazio alla luce. Una natura comunque libera, assemblata da un romanticismo che nasce osservando le bellezze, i colori della campagna e della laguna,i colli e i giardini tra le ville, un angolo storico tra le architetture.

Lucio Trabucco:"Ombre alla finestra"

Poi parlano i tulipani di Paola Volpato, sono fiori di origine turca e il loro significato in lingua greca significa turbante. Proprio ad aprile a Costantinopoli si celebra la festa del tulipano. Una leggenda racconta che l’origine sia stato dalle gocce di sangue versate per amore da un giovane innamorato e deluso.

Paola Volpato: "Fiori lucenti schiudevano il calice come bandiere trattenute"

In oriente significa “amore perfetto”, anche il colore ha una specificità: il rosso, dichiarazione d’amore; il giallo, c’è il sole nel tuo sorriso; il violetto è il segno della modestia. Tutti i quadri di Paola esposti in questa personale hanno come simbolo il tulipano, retto da steli svettanti, verso l’alto, realizzati con collage e tecniche miste, in pose distinte che spesso si sovrappongono a situazioni di degrado ma nella loro rettitudine sono un segno di speranza, di amore per la natura.

Paola Volpato: "Volumi di solida magia"

Il fulcro di questi quadri è spesso via Mestrina, la strada che si congiunge ad uno dei cardini fondamentali del reticolato romano e si stende nel verde della campagna, tra il corso d’acqua del Marzenego e l’oasi naturalistica, ma che viene imbrigliata dai cambiamenti e dagli interventi che modificano il territorio. Così come le piazze che hanno perso la loro identità storica. Ma dal tulipano vanno verso l’alto una miriade di pensieri rappresentati dai micro messaggi e dalla luce che cerca di illuminare le speranze e i desideri della città di Noale.
L’originalità di queste opere viene prodotta dai messaggi che partono, dall’abilità dell’artista Paola Volpato che ha applicato  tecniche diverse e materiali che hanno impreziosito le opere; l’uso del collage, della pittura, dell’oro, si alternano ai verdi, ai viola, agli sprazzi di luce. Poi i simboli che percorrono il senso della storia e a volte la circolarità degli eventi in cui la natura detiene un punto centrale.
Così la stessa istallazione viene a rimarcare la speranza di una rinascita della natura da un mondo troppo urbanizzato, riporta i pensieri i desideri dei cittadini noalesi, con l’auspicio di una realtà migliore.

Prof.ssa Lidia Mazzetto